Era da tanto che volevo scrivere questo post, ma non era ancora il momento giusto, prima ho dovuto fare la gavetta e le mie esperienze.
Ora è arrivato il momento.
Ma facciamo un piccolo riassunto delle puntate precedenti per chi non conosce la mia storia.
Dopo la nascita del mio secondo bimbo ho lasciato il lavoro da impiegata un po’ per scelta e un bel po’ no e ho cominciato a coltivare quella che all’epoca era solo una passione per il cucito creativo.
Tre anni fa e poco più ho aperto il blog ( se rileggo il primissimo post quasi mi vergogno) e ho mosso timidamente i primi passi allo scoperto da hobbista. Poi anche grazie all’incoraggiamento e al supporto di mio marito (che continua a darmi e senza il quale forse ora non sarei qui) ho provato a fare i primi mercatini.
All’inizio era un disastro: tante delusioni, qualche fallimento (con annessa relativa crisi esistenziale ) e delle piccole pacche sulla spalla.
Io però non mi sono data per vinta, testarda come un mulo, sono andata avanti a provare, a migliorare i miei prodotti e trovare i miei modelli, a studiare come e dove venderli, come farmi conoscere, quali strategie di marketing adottare, via dritta a cercare la mia strada.
Non è stato semplice, ma di sicuro è stato un crescendo di emozioni, di nuove conoscenze e opportunità di crescita, di piccoli passi per migliorare, di investimenti economici non indifferenti e soprattutto un crescendo di vendite (perché diciamocelo, senza di quelle non si va da nessuna parte)
Ora, orgogliosamente, posso dire di avere trovato la mia strada e gridare ad alta voce “Sono un’ARTIGIANA”, ho aperto la partita i.v.a. e sono una professionista!
D’ora in poi non voglio più sentire parlare di “lavoretti”, e non dovrò più temere di rispondere alla domanda “che lavoro fai?”
Non nascondo che ancora non ci credo e che mi tremano le gambe. Alterno momenti di grande euforia ad altri in cui ho il terrore di non farcela, ma se sto qui a pensare ai se e ai ma non vado da nessuna parte.
Via, ci provo, mi impegno al massimo e come va va.
E se fino a poco fa il mio scopo era imparare, crescere, farsi conoscere, creare e vendere, d’ora in poi si fa sul serio e devo aggiungere un’altro grande obiettivo: fatturare per pagare tutte quelle spese che ogni lavoratore che ha la partita i.v.a. deve affrontare (non ve le sto ad elencare tutte ma vi assicuro che sono davvero tante).
Ciò detto per anticiparvi che per forza di cose mi devo mettere a rivedere i prezzi, fare un business plan coi contro fiocchi e smettere di navigare a vista per non rischiare di chiudere baracca in men che non si dica.
Non spaventatevi, non raddoppierò di botto l’intero listino, ma qualche lieve rialzo qua e là ci sarà.
(a proposito, siete ancora in tempo ad acquistare alcune creazioni in pronta consegna in saldo sul mio shop )
Il caso ha voluto che il tutto coincidesse con un’altro grande ed importante cambiamento, che vi avevo preannunciato qui, ovvero con la necessità di lavorare in un laboratorio (di cui vi mostrerò qualche foto prima o poi) più ampio e consono a quelli che sono diventati i miei bisogni e miei piani, rimettendo così ordine in casa.
Non mi riferisco solo ad un ordine fisico (avevo invaso l’intera casa con tutti i miei attrezzi e le mie stoffe), ma anche di un ordine mentale ed organizzativo.
L’organizzazione casa / lavoro / famiglia era un caos totale. Mi capitava di perdere un sacco di tempo prezioso al mattino distraendomi con mille faccende domestiche per poi farmi assalire da tremendi sensi di colpa e ridurmi a lavorare il pomeriggio o la sera in presenza dei figli e del marito, togliendo a loro le giuste attenzioni che si meritano. Questa sarà una parte difficile da affrontare ma l’obiettivo è di lavorare al mattino e nel primo pomeriggio fino a ché i bimbi non tornano da scuola, dopo di ché, stop, chiudo baracca e burattini, e si ricomincia il giorno dopo. (Sono sincera, non so se riuscirò a staccare completamente il cervello ma ci provo)
Concludo questo post ringraziando tutti voi che mi avete dato fiducia, che avete contribuito alla mia crescita e seguite con tanto affetto.
A presto,
Elena